L’Orto dello Chef, storia di molte stagioni vissute con amore

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Oggi è il mio compleanno: il compleanno scandisce il tempo, scandisce gli anni, scandisce il cambiamento.

In questa occasione voglio ringraziare chi ha scandito con me il cambiamento e le evoluzioni dell’Orto dello Chef e del luogo dove tutto è nato: grazie a Federica, ai nostri figli, grazie a tutto il nostro team, grazie agli Chef dell’ Orto dello Chef, grazie a chi sceglie i nostri prodotti, come partner, come clienti, come appassionati. 

E in questa occasione voglio raccontarvi un po’ della storia che ci ha portati fino a qui, perchè ogni tanto serve ricordare e ricordarci che c’è una storia dietro ogni persona e ci sono molte persone dietro ogni storia. E questa storia inizia così, con molto amore e molte difficoltà.


Nel 1996 ho conosciuto Federica (Frattini), e piano piano mentre cresceva la nostra storia d’amore lei mi ha presentato quello che era il progetto per sostenere il bene di famiglia: la casa di San Lazzaro dove c’era un’azienda agricola, che era stata sempre gestita dal nonno. Era però un momento difficile: le banche iniziavano a non reggere, un  vecchio credito che divenuto una cambiale agraria, e da qui la scelta di cambiare l’azienda e trasformarla in un agriturismo polifunzionale. Era il 1999 quando abbiamo deciso di partire con questa avventura, ri-sistemando quasi 700 piante di frutta, abbiamo poi attivato l’azienda agricola dal punto di vista didattico, nel 2002 abbiamo aperto il ristorante … e il resto è storia! Quattro anni fa abbiamo poi dato vita alla “prima versione” dell’Orto dello Chef, che è diventato oggi il progetto di innovazione agricola, sociale e culinaria che rifornisce le cucine degli otto chef che coltivano da noi i loro menu.

Oggi nell’Orto dello Chef c’è tanta sperimentazione, nel vero senso della parola: incentiviamo i nostri Chef a sperimentare, a dirci cosa vorrebbero portare in tavola, e valutiamo insieme come concretizzare le loro intuizioni. L’ Orto dello Chef è una fucina dove ogni chef dà il suo apporto, noi lo supportiamo con i nostri suggerimenti, e siamo in continuazione in fase di test.

Il minimo comune denominatore è il rispetto della natura, e la sensibilità verso il cibo, che non deve essere avvelenato da pesticidi e diserbanti: questo per noi è un punto fermo, può sembrare una banalità, ma è la garanzia totale che ogni Chef ha nel coltivare il proprio menu presso l’Orto dello Chef.

L’ultimo capitolo, quello che stiamo ancora scrivendo è la nostra collaborazione con Alce Nero, che è iniziata adesso, per cui ci sono grandi grandi progetti in cantiere che presto vi sveleremo

Fondamentale è l’aspetto didattico: insieme a Simone Salvini vogliamo proseguire la sperimentazione di alcuni prodotti. L’ esperienza dei Martedì dell’Orto ci sta rendendo consapevoli che le persone sono alla ricerca di alimenti sani, di un modo di mangiare che non faccia “male”, ma che sia “buono” non solo nel sapore ma davvero nel processo che ha dato vita a quel cibo, e stiamo finalmente capendo, a livello collettivo, che ciò che mettiamo dentro il nostro corpo in realtà è una grande discriminante sulla qualità nostro futuro.

Oggi è il mio compleanno: il compleanno è come il giorno in cui si raccoglie, e in cui immediatamente si semina di nuovo. Grazie, ancora, a chi è qui a scandire le stagioni con noi.

Andrea Monteguti

[puoi leggere la nostra storia anche su Destinazione Umana, e scoprire qualcosa di più in questo articolo su Voglio Vivere Così]

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