Vi abbiamo già raccontato dei Martedi dell’Orto, le cene tematiche organizzate in collaborazione con Alce Nero qui a Podere San Giuliano, durante le quali lo Chef di alta cucina vegetale Simone Salvini prepara prodotti dell’Orto insieme a prodotti biologici Alce Nero. Oggi ci facciamo raccontare meglio cosa c’è dietro e dentro queste serate, qual è lo spirito con cui Simone cucina i nostri vegetali e li combina con gli ottimi prodotti di Alce Nero. La parola direttamente a lui!
[nella foto sopra, Simone Salvini con Lucio Cavazzoni, presidente Alce Nero, e Federica Frattini, founder di Podere San Giuliano e Orto dello Chef]
La cucina di Simone Salvini, il biologico di Alce Nero e i terreni agricoli di Podere San Giuliano con l’Orto dello Chef: Salvini, qual è il filo rosso che lega queste tre realtà?
E’ molto semplice per me rispondere a questa domanda: sono un cuoco vegetariano che desidera cucinare al meglio i prodotti della terra. Il Podere mi ha messo a disposizione i suoi locali allo scopo di creare delle cene, grazie anche ai prodotti biologici di Alce Nero, in cui valorizzare i prodotti dei terreni di proprietà che ovviamente sono super freschi. E’ un’ esperienza molto stimolante anche perché i ragazzi della cucina del Podere non immaginavano che dietro alla nostra cucina dei vegetali ci sia così tanta ricerca e una naturale creatività.
Com’è la preparazione della serata di un Martedi dell’Orto: come avete studiato il menu e scelto i prodotti?
I menu sono pensati in base alla disponibilità dell’Orto dello Chef. E’ stata quindi la Natura a consigliarci in merito alle ricette da eseguire.
Nella bio sul suo sito racconta che si è formato in Irlanda e in India. Ci vuole dire cosa nel tessuto del “food” italiano, ma anche nello specifico di Bologna e dell’Emilia Romagna, si sta evolvendo e cosa invece ancora va a rilento?
In passato ho viaggiato tanto anche per calmare le mie intime inquietudini. Ho amato l’Irlanda e la sua letteratura, l’India invece ce l’ho sempre nel cuore per mille motivi. L’India è un paese in cui la maggioranza degli abitanti, da millenni, si nutre con cibi vegetariani. Bologna e la sua regione hanno delle radici gastronomiche tra le più radicate al mondo, però nelle trattorie e nei ristoranti tradizionali bolognesi a volte ho difficoltà a trovare delle proposte vegetali, e tuttavia nutro grande rispetto verso questa cucina così radicata nel territorio. In futuro mi auguro di trovare sempre di più cibi vegetariani anche nei ristoranti della tradizione: in particolare vorrei ricordare che i legumi che crescono nella pianura padana, se cotti con creatività, possono fornire molte sostanze nutritive utili alla nostra salute.
Lo slogan dell’ Orto dello Chef è “Quando la natura ritorna a dare i tempi, nell’orto e in cucina”: vuole dirci qualcosa sul valore del tempo, e su come questo si integra necessariamente con una cucina che non sia “solo” buona ma che sia “davvero” buona, e quindi sana?
La cucina dei vegetali dell’orto a mio avviso è una cucina vera! Lo è prima di tutto perché gli ingredienti usati fino a poco tempo prima erano ancora nei campi e poi perché il fatto di vederli crescere ci aiuta a prendere coscienza che sono esseri viventi e quindi da consumare con una speciale attenzione agli sprechi.
Commenti recenti